Le poesie di Roberto Barbieri chiedono di essere guardate. Una sorta di poesia visiva, chiara e lucida, pacata e tenace. Dove la parola domina sull’immagine perché è immagine essa stessa. La poesia di Barbieri nasce ovunque ce ne sia bisogno, trova modo di rivelarsi in ogni piega del quotidiano, in ogni ferita dell’esistenza, in ogni gioia che solo i poeti sanno cogliere. Per questo invita a essere letta, anche in piedi, accolta negli occhi e nella coscienza, letta e ripensata perché riguarda tutti, coinvolge tutti e non può lasciare indifferenti. Il pensiero poetico di Roberto Barbieri è dunque discorso sul mondo e sul valore della poesia stessa, di cui si interroga sulle ragioni e sull’origine. E trova, in alcuni momenti privilegiati, le sponde ideali su cui approdare. Come il suo amore per il mare (il grande ventre d’oceano), la sofferenza per la natura danneggiata (spandiamo cemento, bruciamo foreste, sperperiamo tecnologia), offesa (le periferie e i grattacieli di cemento e di specchi), l’indignazione per gli “indifesi del pianeta” (le grida soffocate dei deboli).
La sua è innegabilmente una poesia di impegno civile, una voce critica e impietosa ma anche, spesso, piena di speranza, di fiduciosa attesa di un tempo nuovo, dove “un giorno tutte le guerre finiranno”, dove altre generazioni vivranno “giorni mediterranei” in una “eredità solare di mille isole e mille silenzi”, in un cosmo accogliente con “campi silenziosi di fiori multicolori.”
Mariolina Cosseddu
Biografia
Roberto Barbieri, naturalista e documentarista. Istruttore subacqueo, vive ad Alghero e lavora quotidianamente a contatto con il mare per ricerche scientifiche, attività didattiche e sportive. Ha scritto libri e girato circa 30 documentari quasi tutti a soggetto marino.