Olivo e palma nana costituirono per molti anni una fonte di impiego per uomini e donne algheresi.
La palma nana, chamaerops humilis, non cresce in tutta la Sardegna, ma solo nella Nurra sino a Poglina e a Casterlsardo, nel Golfo di Orosei e a Sant’Antioco. Per lungo tempo e sino agli anni sessanta serviva per fornire il crine vegetale dai molteplici usi, ma poi è stata soppiantata dalla plastica. Continua la lettura di Lus palmargius→
L’inizio dell’autunno dava l’avvio alla campagna di raccolta delle olive nella quale erano impegnate numerose brigate, anche provenienti da Ittiri e sinanco da Desulo! Il lavoro era durissimo: Continua la lettura di Las della minciunaria→
Lu batil, nella sua versione più semplice, era un involto di carta e terra che veniva scagliato generalmente dall’alto della muraglia sui malcapitati che si trovavano sotto. Avvolte dal polverone le vittime, spesso centrate durante delicati passaggi saltando di pietra in pietra dopo una giornata di mare, non potevano vedere gli assalitori che continuavano i lanci per poi scomparire nel nulla.
Altre vittime designate erano i cantanti, centrati sul palco durante le esibizioni con batils spesso di frutta marcia. Continua la lettura di Lu batil→
Siamo in anni non sospetti, nel 1968. Nessuno poteva quindi sospettare che un ritrovamento sotto la muraglia dove c’era anticamente lo Mont de la Fega potesse iniziare un circolo virtuoso, evento quanto mai raro nella cittadina catalana!Continua la lettura di Il giardino della Muralla di Alghero→
Il mio vicino di banco si chiamava Agostino, testa ricciuta, un bosco di capelli. Eravamo svogliati. Avevamo però una brava professoressa che ci seguiva da vicino in un rapporto attento e affettuoso e così riuscivamo a cavarcela. Lui aveva prestazioni da atleta nell’unica materia che più gli piaceva, la ginnastica. Io dimostravo talvolta qualche punta di eccellenza nelle composizioni scritte. Alle volte la Professoressa leggeva il mio “tema” e faceva la faccia sorpresa: l’hai scritto tu? Sicuro? Poi partiva a leggere quel compito nella classe vicina. Continua la lettura di Agostino→
La pesca del pesce azzurro con la lampara rappresenta una antica tradizione nella marineria algherese; una delle barche attrezzate per questo tipo di pesca era l’Andrea Padre dell’armatore e capobarca Andrea Delrio.
Il peschereccio andrea padre oggi utilizzato per escursioni turistiche
Nell’atrio del Liceo Ginnasio “Giuseppe Manno” una piccola folla di studenti si accalcava di fronte alla bacheca coi risultati degli scrutini.
Uno spilungone adolescente dalla magrezza quasi ascetica scorse rapidamente la lista dei nomi, si aggiustò gli occhiali da vista sul naso aquilino e lesse la notizia che lo riguardava. Promozione alla seconda liceo. A pieni voti, con lo sconto sulle tasse (agli studenti meritevoli veniva abbuonato il pagamento delle tasse d’iscrizione all’anno successivo). Continua la lettura di Il mozzo della Giovanni Padre→
Una testimonianza diretta di una lontana tragedia.
Il San Silverio, perdutosi in mare con dieci pescatori.
L’algherese Giovanni Masu ha oggi 96 anni. Lo incontriamo all’Associazione Marinai di Alghero. Ha un aspetto giovanile e uno sguardo profondo. Indossa un giubbotto rosso vivo ed un cappello blu scuro come fosse uscito da un ritratto di Van Gogh. Ed ha tutto l’aspetto di un uomo di mare. Ma Giovanni non è un uomo di mare e non è mai stato pescatore o marinaio. E c’è un preciso motivo. Continua la lettura di Il drammatico naufragio del “S. Silverio” nel mare di Terranova→
Poche settimane fa, nel novembre 2016, se n’è andata Grazietta, moglie e compagna di una vita di Arturo Secondo Usai. Arturo è stato un uomo eccezionale, e vogliamo dedicare queste pagine al suo ricordo. Continua la lettura di Arturo Usai, una vita vissuta→
Una mattina di Aprile di quattro anni fa ricevetti una telefonata dal Comandante Antonio che mi chiedeva di vederci. Curiosa andai all’appuntamento. Ricevetti una interessante offerta di collaborazione a bordo della m\n Freccia di cui lui è l’indiscusso e mitico Comandante. Accettai, in fondo conoscevo lui e la barca, il tipo di attività che svolge, amo il mare in tutte le sue sfaccettature, mi piace conoscere nuove persone e chi più ne ha più ne metta. Continua la lettura di Un’avventura continua, senza fine.→
A mezzogiorno del 28 marzo 1964 l’etere fu improvvisamente invaso dalla canzone dei Rolling Stones Not Fade Away.
Da una vecchia nave danese ormeggiata al largo dell’Essex, a sud est dell’Inghilterra, un radio messaggio pre-registrato annunciava “qui è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24”.Continua la lettura di Quei bravi ragazzi→
Ginetto sulla destra sceglie i giunchi per la nassa costruita da Andrea Silvestrini (noto Andreucciu Sabatè) vicino Angelo Artissuk (noto Angelo La Morena) membro dell’equipaggio
Chi ha conosciuto “Ciù Ginetto” lo ricorda come un uomo dal fisico asciutto, con il viso che evidenziava tutte le fatiche dei pescatori di una volta, i giorni e le notti passate in barca, d’inverno e d’estate, con il sole cocente e il freddo pungente dei venti salmastri. Continua la lettura di LUIGI (Ginetto) ALFONSO, L’ARAGOSTAIO→
Nell’estate del 1916 i coniugi Brázda concludono il loro soggiorno forzato ad Alghero, durato circa un anno, e lasciano per sempre la Sardegna. Amelie Posse Brázdová e suo marito Oki Brázda, sono davvero due “turisti per caso”, almeno per quanto riguarda questo loro viaggio al Alghero di un secolo fa. Continua la lettura di Amelie ed Oki turisti per caso→
Entrai per la prima volta nella Grotta Verde nel 1970, o forse nel 71. Ero un ragazzino. Con me il mio amico “Gatto”, soprannome che ad Alghero identifica una persona più del nome anagrafico, e un altro nostro amico di cui non ricordo più ne nome ne soprannome. Ricordo però l’eccitazione della giornata, il vecchio zaino militare comprato al mercatino del mercoledì, in via XX settembre in fondo, e che mi pesava sulle spalle, ed il viaggio in autobus fino a Capo Caccia (una sola corsa giornaliera) in quanto nessuno dei tre aveva una macchina e nemmeno patente. Continua la lettura di La grotta verde→
La figura del banditore di paese, ormai scomparsa con l’avvento dei nuovi strumenti di comunicazione, si perde nella notte dei tempi.
Ben noto, ai tempi della Roma antica, lo strazio dei condannati alla crocefissione preceduti dal banditore che comunicava al popolo il nome del reo e gli estremi della sentenza emessa. Continua la lettura di L’ultimo dei banditori→
In Alghero non sono mai mancati personaggi estrosi, pieni di talento, capaci di realizzare anche con pochi mezzi cose significative che hanno dato loro notorietà e il giusto riconoscimento da parte dei suoi concittadini.Continua la lettura di L’uomo che sussurrava alle macchine→
Com’è noto la televisione italiana iniziò le trasmissioni via etere nel 1954 con un unico canale utilizzato dalla RAI, società concessionaria di proprietà statale. Continua la lettura di Tele Riviera del Corallo→
Se è la tua città rendila bella e pulita, se non lo è rispettala
Passeggiando in vicolo Bertolotti (carrerò dels hebreus), i muri, le porte, le finestre, sono abbellite da coloratissimi vasi di piante e fiori, realizzati da Rita e dagli abitanti di via ospedale, via Sant’Erasmo, via Santa Barbara, via Sannino, e piazza Santa Croce, utilizzando contenitori riciclati di varia natura e decorati, l’acciottolato perfettamente pulito, piante curate come in un giardino privato, un ordine e un decoro che sorprende. Rita con un piccolo gesto di civiltà, ha dimostrato che, si può cambiare radicalmente un quartiere. Gli algheresi e i turisti passeggiando per il centro storico, scoprono con meraviglia un angolo artistico di Alghero grazie a un contagioso gesto d’amore, l’idea di Rita si riassume perfettamente nell’insegna di benvenuto “Se è la tua città rendila bella e pulita, se non lo è rispettala”.
Nato ad Alghero nel 1909, figlio di Angelo nativo dell’isola del Giglio ed esperto marinaio che conosceva bene la Sardegna per aver frequentato i suoi porti con i velieri che facevano la spola con la Toscana trasportando, in particolare, laterizi da Livorno (in genere tegole) e legname dall’isola. Continua la lettura di Michele Lauro una vita da lupo di mare→