La vela Latina in America
da Alghero a San Francisco
di Nino Monti
E’ abbastanza noto che la diffusione della vela latina abbia interessato, oltre all’intero Mediterraneo, parti importanti dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso; meno noto è il fatto che anche negli Stati Uniti, più precisamente a San Francisco, la vela triangolare sia stata utilizzata alla fine dell’ottocento dai pescatori di origine italiana emigrati in California.

Anche nell’Oceano Pacifico quindi questo tipo di vela ha dimostrato tutto il suo valore, ampiamente riconosciuto da millenni su altri mari per la sua attitudine a navigare agevolmente con tutti i venti.
E’ nota infatti la capacità della vela triangolare di risalire il vento, elemento molto apprezzato dai pescatori che praticavano la piccola pesca non troppo lontana dalla costa.

Ma la cosa più singolare è l’assoluta somiglianza delle barche di San Francisco con le barche algheresi che vantano certamente una storia ben più antica.
Ciò è dovuto quasi certamente dal fatto che i maestri d’ascia immigrati nel nuovo mondo erano prevalentemente campani, gli stessi che per secoli hanno frequentato i mari di Alghero per la pesca del corallo. E’ altresì noto che almeno negli ultimi due secoli, quasi tutti i calafati che operavano in città erano di origine campana.
Le caratteristiche dello scafo costruito in California, con la classica attrezzatura velica formata da albero, antenna e spigone, prevedevano una forma della chiglia stellata e l’opera morta bassa sull’acqua . Caratteristiche che conferivano loro una forma filante e una velocità importante nelle andature di bolina. Come le barche algheresi le misure erano espresse in palmi (normalmente tra i 20 e 30).

Una storia, quella delle latine americane, che ben si attaglia a quanto scritto da Alexander Pope nel poema La Foresta di Windsor: il mare unisce i paesi che divide.
In questo caso però possiamo ben dire che le spagnolette algheresi e le feluccas californiane li rendono meno lontani.
Nino Monti